I became a journalist to come as close as possible to people's heart

Vanessa Tomassini

I started writing at the most crucial moment of my life, when, unconsciously, I had to decide who I would become. It was 2015.

I was born in a small town in the Marches region, in middle Italy. I don't live there anymore. I was born on March 15, 1988. I grew up with my grandparents, who taught me compassion, and to respect others. I grew up reading books, often coloring my hair, and always sighing for the wrong boy.

My childhood smells like cherries, green meadows, and bare feet in the summer sea. I am a happy and lonely girl. Then I'm a teenager, and I don't have relationship with my father, I break all the rules, and I disdain university studies. I keep reading, though. I have been traveling since my 17 years.

I am twenty one years old and I start studying again, Law in Brescia. Meanwhile, I work in perfumeries and luxury department stores. My suitcase is always ready and I never refuse travel.

In Libya and Tunisia I rediscovered the authenticity of ancient values, the hospitality and the family's importance. I have seen the beauty of uncontaminated places, the remains of ancient Rome and Greece, but also a lot of resentment, and anger, some times hypocrisy.

I have seen women in prison, guilty only of love. Barefoot children in prisons, and men, and brothers, and children, kill each other. I have seen that terrorism exists and really kills, that life continues and that love wins. In Libya I discovered that the law is not always fair, as for some international institutions.

I traveled to Lebanon, visiting the Syrian and Palestinian refugee camps. I set with migrants listening their trips, with homeless to drink a coffee.

In Tunisia I discovered the beauty of being a migrant in the opposite direction and the desire of the jasmine to be free.

I love to listen people's stories directly from protagonists, their hope and their dreams as well. This what I write along with facts, always trying to show the truth that someone else wants to hide.

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L’iniziativa di Kiwanis Distretto Italia San Marino per sensibilizzare e prendere atto del dolore che affligge i bambini che in tutto il mondo sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi. Tra gli ospiti il Pref. Maria Luisa Pellizzari, Commissario Straordinario del Governo Persone Scomparse, Alessandra Romano di UNHCR Italia e ANCI Sicilia.

Si terrà il 13 novembre a Palermo presso la Sala Mattarella dell’Assemblea Regionale Siciliana, a partire delle ore 9,30, un incontro dedicato alle violenze sui minori. All’evento, organizzato dal Kiwanis Distretto Italia San Marino e moderato dall’On. Vincenzo Figuccia, deputato questore ARS, parteciperanno esponenti delle istituzioni, operatori di organizzazioni della società civile e giornalisti. Interverranno l’On. Galvagno, presidente ARS, la Pref. Maria Luisa Pellizzari, Commissario Straordinario del Governo Persone Scomparse e il Presidente Anci Sicilia. Tra i relatori: C. Alessandro Mauceri, Alessandra Romano di UNHCR Italia, Caterina Lo Monaco di Azione Cattolica Italiana, Alessio Cardinale LUVV, la giornalista Vanessa Tomassini fondatrice di Speciale Libia e corrispondente Nord Africa e Medio Oriente per Strumenti Politici, Giovanni Vaudo Psicologi x i Popoli, l’avv. Elena Cassella e l’avvocato Francesco Garraffa, Governatore KDISM.

“VIOLENZE SUI MINORI, CYBERBULLISMO E PERICOLI IN RETE”   incontro a Palermo il 13 novembre 2023 image
Un convegno a Fes celebra la cultura Amazigh
'L'apertura del Marocco un modello di inclusione ed equità'


(ANSA) - RABAT, 04 GIU - Il Marocco promuove la cultura amazigh, ma i berberi presenti in molte regioni del Nord Africa non godono ovunque della stessa fortuna. Un convegno a Fes ha fatto il punto sulla ricchezza del patrimonio amazigh. Promosso dalla Fondazione Aman per lo sviluppo sostenibile, l'incontro che ha visto, tra gli altri, al tavolo dei relatori Mohammed Hannan, l'ambasciatore di Mauritania a Rabat, Mohammed EL-Mokhtar, ministro plenipotenziario dell'ambasciata libica in Marocco, lo scrittore marocchino Nasser Asdei, Dris Rheda, professore all'Istituto Superior Saint Denis di Parigi e la giornalista italiana Vanessa Tomassini, fondatrice di 'Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle questioni libiche'.
Il Marocco di recente ha riconosciuto in via ufficiale il capodanno amazigh, inserendolo a pieno titolo nelle festività celebrate dalla costituzione marocchina. Fatima Ouazza, presidente della Fondazione Aman, ha affermato: "Il nostro Paese dispone di importanti asset su cui può contare per accelerarne lo sviluppo. La sua ricchezza risiede in particolare nel capitale umano, materiale e immateriale, nella sua storia e nella sua influenza internazionale e nella sua posizione geografica, crocevia di civiltà. Il riconoscimento della cultura amazigh rientra nel processo di continue riforme avviato da re Mohammed VI che interessano diversi settori e aree: istituzionale, economico, legale e sociale al fine di migliorare gli indicatori di sviluppo e stabilire l'equità territoriale a cui aspirano tutti i marocchini".
Per Adal Rhoubeid, consigliere speciale del presidente nigeriano, "celebrando il capodanno amazigh rendiamo omaggio alla ricchezza del nostro patrimonio culturale comune e rafforziamo i legami che ci uniscono come popoli del Marocco e del Sahel. È un'occasione per valorizzare il prezioso contributo della storia e della cultura amazigh all'intera nostra regione.
È anche un simbolo del nostro impegno comune per la diversità, l'uguaglianza e l'inclusione".
"Il Marocco, primo Paese arabo a maggioranza musulmana a riconoscere i diritti delle minoranze berbere, rappresenta un modello da seguire per altri Paesi come Libia ed Algeria", ha detto Akli Shikka, membro del Consiglio Supremo Twareg di Libia e autore del libro 'Man of Sahara'. "È la dimostrazione che uno Stato moderno non può essere identificato in un solo colore, religione o razza, ma solo attraverso il multiculturalismo e il rispetto delle diversità".
La giornalista Vanessa Tomassini, auspicando che tali iniziative possano essere ripetute in Italia per rafforzare le relazioni tra i popoli del Mediterraneo, ha infine riacceso l'attenzione sul tema dei diritti: "Spero che il Marocco e le istituzioni qui presenti, di concerto con i loro partner europei, possano contribuire a risolvere la questione dei Twareg apolidi, cresciuti in Libia senza identità, affinché tutti possano avere accesso a pieni diritti, come educazione, salute e lavoro".

Libia: nuova generazione di leaders

C'è ancora speranza per le elezioni in mezzo al caos politico - Prefazione a cura della Sen. Marinella Pacifico - Speciale Libia, Luglio 2022